COME RICONOSCERE LA FAME EMOTIVA

La fame emotiva è diversa da quella fisiologica, mangiamo non per necessità ma per mettere a tacere le nostre emozioni; con il cibo, spesso spazzatura, tentiamo di eliminare le emozioni spiacevoli che proviamo nel corso di una giornata in un episodio specifico.  Sappiamo però che, se le emozioni le neghiamo si manifestano comunque nel nostro corpo, con malattie e/o comportamenti disfunzionali. Al cibo attribuiamo un potere calmante, quasi ansiolitico, ma se la sensazione successiva è positiva, immediatamente dopo, subentra un forte senso di colpa che peggiore la situazione e porta all’instaurarsi di un circolo vizioso. La fame emotiva si riconosce chiaramente: Non inizia nella pancia e lo stimolo non è fisico; Il nostro appetito non si placa; è improvvisa, riguarda alimenti precisi e specifici. Le abbuffate avvengono in automatico e dopo un episodio spiacevole sempre in solitudine. Causa un forte senso di colpa. C’è un forte legame tra emozioni e cibo. Occorre individuare questo legame per poi attuare un cambiamento. Occorre entrare in contatto con le nostre emozioni, soprattutto con quelle negative.  Non fuggiamo dalla sofferenza, solo vivendola riusciamo ad elaborarla, per poi stare bene, partendo dal qui ed ora.  L’obiettivo non è la dieta ma affrontare le nostre paure per renderci libere di scegliere cosa e quando mangiare. Ognuno di noi si merita di essere libero. Cambiare è possibile, per stare meglio con sé con e con gli altri.

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