La famiglia è un insieme di relazioni che ha come obiettivo la generatività. 
E’ un sistema che intrattiene relazioni all’interno tra i coniugi ed all’esterno con le famiglie di origine e con l’ambiente.
Come ogni sistema, si modifica anche in funzione della realtà in cui vive. La famiglia e la transizione alla genitorialità hanno assunto caratteristiche particolari rispetto al passato. In particolare, quattro sono i tratti che sembrano indicare questi cambiamenti: !

  •  si fanno meno figli;
  • –  è aumentata l’èta media in cui si procrea;
  • –  è aumentato il controllo delle nascite ed è emersa l’ossessione per la ricerca del figlio a tutti i costi ; 
  • –  sono cambiate le attese della coppia sulla funzione genitoriale. Per esempio, sembrerebbe che i padri oggi siano presenti e partecipi già nelle prime fasi, dal concepimento fino alla nascita ed anche successivamente; tanto che per alcuni si puo’ parlare di una “nuova figura paterna”. In realtà, le condizioni economiche sono cambiate, i genitori fanno figli tardi, spesso il concepimento puo’ coincidere con la perdita di un lavoro, ed il padre puo’ trovarsi disoccupato mentre la madre, unica portatrice di reddito , è costretta a riprendere velocemente l’unico lavoro che sostiene la famiglia . Il padre diventa quindi la “tata “ o peggio il mammo!!! Anche lo stato, ad esempio, riconosce ai padri nuovi diritti legati alla paternità, come l’assenza retribuita e l’assenza facoltativa per un numero preciso di giorni.

    Questi cambiamenti, di notevole importanza, influiscono sul peso delle aspettative che i genitori riversano sui figli. Si parla infatti di “concentrato emozionale” che investe sul ruolo dei genitori e li carica di enormi aspettative riversate sul figlio.

    Diventare genitori è quindi un percorso, caratterizzato da varie vicissitudini, che termina con l’assunzione dell’identità parentale. Si diventa genitori, non solo con la nascita del figlio. Infatti, affinché essa venga raggiunta, il genitore deve prendere contatto con la generatività, intesa come capacità di preoccuparsi, di prendersi cura di qualcosa che è stato generato, di diverso da noi. Allora, diventare genitori, presuppone il superamento del patto coniugale e comporta il fare spazio. Dare, al figlio, quello spazio essenziale dentro la relazione di coppia, in modo che sia con noi ma diverso da noi. I due patti, coniugale e genitoriale sono quindi diversi. Il divenire genitori è una transizione che la famiglia compie, cioè un passaggio da una condizione data ad una condizione nuova, che comporta l’ acquisizione del nuovo membro, mediante una diversa organizzazione dell’assetto della coppia e della famiglia. E’ proprio in questa fase che la coppia ha una nuova occasione , anche se non né consapevole, quella di rivedere e ridefinire i propri confini rispetto alle famiglie di origine e ha la possibilità di testare il patto relazionale che si cela dietro e dentro ogni famiglia.

    I compiti che i neo genitori devono assolvere, riguardano, la molteplicità di ruoli che in contemporanea gli individui rivestono:!

  • –  come genitori nella loro nuova funzione (accogliendo la nuova generazione, condividendo la

    cura sul piano organizzativo e costituendo lo stile di parenting);!

  • –  come coniugi (conoscendo e sostenendo, legittimando il ruolo genitoriale del coniuge,

    integrando la relazione genitoriale con quella di coppia );!

  • –  come figli (differenziandosi, continuando la famiglia, condividendo l’esperienza della genitorialità).
    Questo percorso si snoda su due temi fondamentali, quello dei confini e dei limiti della coppia e del figlio ed è costituito da due momenti fondamentali, quello che richiede di integrare l’impegno e la cura genitoriale nella la relazione tra i coniugi e quello che comporta il rappresentarsi in maniera funzionale il legame che ognuno ha con il proprio figlio
    Il primo percorso, ha come obiettivo, lo spostamento dell’attenzione emotiva dal figlio ad un legame equilibrato che include il versante materno e paterno; il secondo, consente di vedere il figlio, non come l’ espressione di realizzazione individuale o quella di coppia ma bensì, come riconoscimento di altro diverso da noi, la costituzione di un Sè familiare .

Il patto genitoriale è l’obiettivo finale di percorso che inizia, evolve, cambia e si trasforma per garantire il soddisfacimento dei bisogni del figlio. Inizialmente, l’obiettivo, come noto , è quello di prendersi cura e di instaurare la relazione.
La nascita del figlio, si integra quindi, nel movimento dell’itinerario evolutivo della coppia; ha la funzione di rimarcare la potenza generativa della coppia coniugale. E’ affinché sia funzionale, deve comprendere gli aspetti protettivi tipici del codice materno e gli aspetti emancipativi tipici del codice paterno. 

La nascita è una transizione che coinvolge non solo la coppia ma anche le generazioni passate, è un evento intergenerazionale. Questo passaggio si compie nel momento in cui i figli riescono a differenziarsi dai propri genitori, cioè quando hanno prima acquisito la propria identità che viene confrontata con quella dei propri genitori, mantenendo una giusta distanza che garantisce una connessione di continuità senza inglobamento e invischiamento. Il processo che deve avvenire a livello di coppia e poi familiare è analogo a quello che vive l’adolescente nei confronti dei genitori e che si chiama individuazione e in maniera del tutto nuova, quello che avviene nella quarta decade, quando secondo Williamson, i figli hanno la possibilità di vedere i propri genitori come pari e non piu’ in una posizione gerarchica.

La nuova famiglia dovrebbe arrivare a poter esprimere se stessa, accettando quello che di buono ha la propria famiglia di origine, senza rifiutarlo o accettarlo acriticamente .

Anche per la prima generazione, l’ingresso del nipote suscita nuovi effetti, I neo nonni si sentono inseriti in una nuova dimensione, quella dell’essere nonni appunto, con davanti a loro una prospettiva diversa, quella dell’ età che avanza e del tempo che rimane.

In conclusione possiamo affermare che la transizione alla generatività è un processo complesso che coinvolge non solo la coppia ma anche le due famiglie di origine. Ci sono alcune variabili estremamente significative che influiscono sull’acquisizione del nuovo ruolo (attaccamento, stile educativo, aspettative dei coniugi e delle famiglie di origine, suddivisione dei ruoli, condizione economica dei coniugi ecc) .

L’attenzione è posta sul legame che la coppia ha con la famiglia di origine e sulla libertà che di poter mantenere rispetto ad essa la propria autonomia che le consenta di realizzare il mandato p!iu’ importante in assoluto.

E’ l’occasione per potersi allontanare da cio’ che con noi è stato fatto e che e reputiamo sbagliato o che abbiamo poco compreso. Si tratta di distanziarsi, con rispetto, da un modello educativo che abbiamo ricevuto, per farne uno nostro, per nostro figlio. Se non riusciamo a differenziarsi gerarchicamente, ad uscire di casa, sia fisicamente che psicologicamente, difficilmente potremmo pensare di avere le capacità per educare un figlio.

Sarebbe opportuno avere la possibilità di vivere , i propri genitori alla pari, percepirli portatori di valori con cui è possibile e funzionale avere un confronto, ma senza essere intrappolati nella loro stile educativo. Credo, che si tratti di fare spazio e trovare lo spazio a livello emotivo e fisico; come q!uello spazio che la coppia deve dare al nuovo nato.

La transazione alla genitorialità e i suoi legami intergenerazionali – Scabini e Cigoli!

 

Barbara Calcinai