La coppia felice

Quali fattori rendono una coppia felice?

il potere e l’uguaglianza: Le coppie riuscite sono quelle che mantengono una complementarità rispetto ai compiti ed una leadership di coppia condivisa. Più lo squilibrio è enorme, più le coppie sono disfunzionali; ci sarà un tentativo di esercitare superiorità e dominanza. Se il potere non viene ben distribuito la coppia può soffrire e possono insorgere sintomi a livello fisico e/o sessuale.
adattabilità: riguarda l’equilibrio tra la struttura stabile della coppia e la capacità di rendersi flessibile ai cambiamenti della vita. I coniugi, impegnati nel lavoro e nella famiglia e dovendo rispondere alle richieste provenienti da entrambi le parti, per non soccombere come coppia, devono possedere una struttura ben salda ma riuscire al tempo stesso a far fronte anche crisi che possono insorgere, per cambiamenti inaspettati, essere elastici –
coesione: le coppie sane riescono a trovare un equilibrio tra il sentirsi parte , vicini  e la possibilità di esprimere le differenze individuali, separandosi; appartenersi nelle differenze . Si protegge la coppia, evitando la possibilità di intrusione. Le coppie disfunzionali sono quelle ad esempio, dove entrambi i partner lavorano e non passano del tempo insieme e che quando si ritrovano il loro tempo si consuma non nel piacere ma nell’assolvimento dei doveri familiari; quasi come se la loro vita fosse un viaggio, e loro treni, che scorrono su binari paralleli comunicazione: affinché sia efficace occorre imparare a distinguere tra il conflitto, i bisogni ed i valori. I partner dovrebbero confrontarsi in modo da prevenire i problemi, ad ascoltare empaticamente e inviare messaggi ottenendo l’attenzione dell’altro, espressione delle emozioni: ogni coppia deve trovare una modalità comune di esprimere le emozioni. Esprimere i propri sentimenti significa identificare e poi dare voce alle proprie emozioni.  Saper chiedere all’altro significa sia conoscenza di sé sia capacità di affermarsi.  Comunicare i propri bisogni in anticipo in modo assertivo rispetto a ciò, piuttosto che essere passivo o aggressivo. Essere abili in queste competenze migliora la propria relazione di coppia. Spesso ci si abitua a nascondere le proprie emozioni e di conseguenza a non comunicarle, a volte per motivi di natura familiare, l’educazione e le primissime esperienze di vita, a volte per valori culturali e sociali (basti pensare a come tutt’oggi sia denigrato l’uomo che mostra apertamente la sua tristezza).

In una relazione a due se le percezioni sono diverse, così come i punti di vista, è facile che insorga un conflitto. Per saper gestire il conflitto in modo funzionale dobbiamo condividere con l‘altro il nostro punto di vista in modo assertivo e sapere come ci attiviamo quando viviamo una situazione tesa. Siamo competitivi e non ci accontentiamo quindi di una via di mezzo, di un compromesso? oppure cerchiamo di favorire la collaborazione oppure la cooperazione? Ci adattiamo all’altro ed al suo punto di vista? Vogliamo prevaricare a tutti i costi? In base alla differenza di risposte lo stile di gestire il conflitto cambia, favorendo o meno, la migliore soluzione per tutti gli attori coinvolti.

La coppia, quindi può essere salda e strutturata oppure fragile, quella che si perde. Quella dove i partner stanno insieme ma sono lontani, un distacco, dovuto ad una molteplicità di fattori, ad esempio, il distacco emotivo, oppure quello sessuale.

La coppia può attraversare degli scossoni durante il suo ciclo vitale, ciò quando attraversa cambiamenti importanti che le impongono la ricerca di un nuovo equilibro. In questi momenti può capitare di perdersi mostrando scarsa capacità di adattamento.
Ma la crisi non è una rovina, anzi è un momento evolutivo per ognuno di noi, apre alla confusione, al disordine, alla perdita di ruoli ed all’assunzione di nuovi comportamenti, ma quello che è più importante è che è possibile uscire dalla crisi più forti di prima e più consapevoli di cosa significhi essere LA COPPIA.

E voi che coppia siete?