La dipendenza affettiva e le relazioni

“L’amore può trasformarsi in una dipendenza affettiva, ma la dipendenza affettiva non si trasforma mai in amore.” E.M. Secci

Ha origini molto lontane e spesso si instaura quando l’individuo fin da piccolo, per ottenere considerazione ed attenzione da parte dei genitori, è stato costretto a rinunciare ad una parte di sé e dei propri bisogni; spesso si tratta di genitori problematici, a loro volta dipendenti anche da sostanze (alcolisti, tossicodipendenti ecc.) e di un bambino adultizzato che ha dovuto prendersi cura di loro; il tipo di attaccamento che ha sviluppato il dipendente affettivo è di tipo insicuro / ambivalente. I genitori non sono stati vissuti come base sicura per esplorare l’ambiente e la madre, improntata ad affrontare i propri problemi, si è stata presente ma incostante affettivamente; la lontananza dalla figura di attaccamento ha causato quindi fin da piccolo, angoscia e paura dell’abbandono. Il dipendente affettivo teme la separazione.

Da adulto che tipo di relazioni instaura?

 Delle relazioni non libere e non autentiche “Ti amo perché ho bisogno di te”; oppure “Ti amo perché hai bisogno di me”; ” Ti odio perché somigli a me”.

L’altro viene ricercato solo per soddisfare i propri bisogni: la separazione è dolorosa e angosciosa. Non è tollerata. Tutto ciò che non può essere tenuto sotto controllo viene vissuto come minaccia: la paura della solitudine è molto forte e condiziona l’andamento del rapporto.

Uscirne è possibile: cambiare il nostro modo di relazionarsi all’alto ci permette di essere liberi, per darci la possibilità di instaurare rapporti di amore veri e maturi.

Se ti è piaciuto questo articolo, potrebbe interessarti anche https://www.barbaracalcinai.it/la-dipendenza-affettiva-e-la-paura-dell-abbandono/, guardalo