LA FORMAZIONE DELLA COPPIA IN ADOLESCENZA

Nell’ultimo periodo hanno trascorso molto tempo a parlare, a lanciarsi sguardi anche da lontano, trovando una sintonia prima sconosciuta. Le uscite con la compagnia si sono diradate, quasi inconsapevolmente, per lasciare spazio agli incontri a due. Passeggiate, cinema, discoteche… le stesse cose fatte con gli amici, ma stavolta da soli. Loro due da soli. Il tempo sembra arrestarsi quando sono insieme: ci sono infinite cose da raccontarsi, sorrisi da regalarsi, complicità da innescare… Sembra quasi una magia, quasi un sogno, più di film a lieto fine. È come danzare in perfetta sincronia in un mondo creato su misura, dove tutto è perfetto e al suo posto. Amano le stesse canzoni, che si divertono a cantare a squarciagola quando girano per la città sulla piccola auto scassata che hanno a disposizione, adorano lo stesso tipo di moda, gli stessi film, gli stessi libri… Lui e lei. Lei e lui. Il centro dell’universo. Il resto ha perso consistenza, si è fatto nebuloso, lontano. Un giorno il resto del mondo tornerà a fuoco, ma non oggi, non ora.

Arriva un momento nella vita dell’adolescente, che anche il gruppo dei pari, così importante e così coeso fino a poco prima, viene a perdere la sua centralità assoluta. D’improvviso ritorna il tempo delle diadi, stavolta, però, fondate sull’attrazione sessuale, sull’innamoramento e non sull’amicizia. Fa parte dei compiti evolutivi dell’adolescenza l’ingaggio di una relazione sentimentale con uno specifico partner (Palmonari, 1997) e le prime relazioni amorose in età adolescenziale rivestono molte funzioni fondamentali per l’individuo in crescita:

1) Facilitano il processo di distacco dalla famiglia d’origine, già iniziato precedentemente con l’ingresso nella “compagnia”.
2) Favoriscono nell’individuo la presa di coscienza della propria identità sessuale.
3) Insegnano all’adolescente “a realizzare una sintesi tra tenerezza e sensualità, caratteristica del rapporto genitale maturo” (Palmonari, 1997, p. 209).

Per gli adolescenti, sia maschi che femmine, risulta quindi di fondamentale importanza riuscire ad ingaggiare una relazione romantica soddisfacente. Sembrerebbe intuitivo immaginare che i bisogni sessuali nei giovanissimi si facciano via via più forti lungo l’arco dello sviluppo, ma sono i bisogni affettivi (Palmonari, 1997) a predominare. Come detto più sopra, il partner viene a sostituire il gruppo dei pari nel processo di distacco e autonomia dalle figure genitoriali e diventa la figura predominante da cui attingere sostegno, conforto e sicurezza, tutti bisogni a cui nell’infanzia provvedevano i genitori. Palmonari (1997) parla anche di bisogni maturativi a cui la figura del partner è in grado di rispondere efficacemente: il partner, infatti, veicola un incremento dell’autostima dell’individuo e della sua autorealizzazione; inoltre, può offrire appoggio e sostegno nel superamento dell’irrequietudine che spesso accompagna il periodo adolescenziale. Infine, le giovani coppie cercano di rispondere alla loro necessità di proiettarsi nel futuro, facendo progetti condivisi, anche se spesso non troppo realistici o basati su un’idea dell’amore molto romantica (Palmonari, 1997).

Ma cosa può spingere due persone a desiderare di iniziare una frequentazione? Da studi condotti negli anni Duemila (Buss, 2016), sembra che sia la somiglianza (omogamia) che i due futuri partner avvertono tra di loro a spingerli a voler iniziare una relazione. Gusti comuni in ambito artistico, letterario o sportivo, un simile orientamento politico o religioso e la condivisione di valori e ideali sembrano fattori molto importanti quando due persone decidono di iniziare una relazione. Secondo Buss (2016), la somiglianza tra i partner influisc eanche sul livello di cooperazione nella coppia e sull’efficacia della comunicazione tra i due partner; inoltre, diminuisce il rischio che la relazione naufraghi. Altre caratteristiche che risultano determinanti nella scelta di un partner, soprattutto per le donne, sono la gentilezza, la generosità e uno spiccato senso dell’umorismo (Buss, 2016). Secondo la teoria di Miller (2001), possedere un elevato senso dell’umorismo indicherebbe, infatti,una buona fitness, poiché esso sarebbe collegato alla creatività e in generale alle capacità cognitive più complesse.

Le coppie adolescenziali non sono ancora “simmetriche” (Palmonari, 1997), infatti l’altro non è preso in considerazione nella totalità dei suoi bisogni e dei suoi desideri, ma è visto piuttosto come qualcuno a cui “aggrapparsi”, qualcuno da cui poter ottenere il calore, la sicurezza e l’affetto che nell’infanzia venivano forniti dalla coppia genitoriae 

Riferimenti bibliografici:

Buss, D. M. (2016). Psicologia evoluzionistica, Milano – Torino: Pearson

Palmonari, A. (a cura di).(1997). Psicologia dell’adolescenza. Bologna: Il Mulino

Miller, G. (2001). The mating mind. New York: Anchor Books.

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