Quando le famiglie affrontano momenti cruciali del loro passaggio di vita, le relazioni familiari emergono con maggior evidenza. La separazione e il divorzio sono eventi salienti che hanno un forte impatto e conseguenze molto significative sul benessere dell’individuo e della famiglia nel complesso.

Amato (2000) ha proposto la prospettiva del “divorzio – stress adattamento”, indicando con tale espressione le difficoltà che insorgono non soltanto nella fase iniziale delladecisione di lasciarsi ma in quella in centrale e soprattutto in quella successiva alla formulazione degli accordi tra gli ex coniugi, quando questi diventano difficili da mantenere.

I fattori stressanti da evidenziare sono:
– sia a carico dei genitori (assunzione di responsabilità educativa ed economica; conflitto con il coniuge, relazione monoparentale con il figlio ecc.)
– sia e soprattutto a carico dei figli (perdita del controllo genitoriale, perdita del rapporto con uno dei due genitori, cambiamenti negli aspetti educativi, supportivi, emotivi, sociali ecc.)

Da tutto questo può nascere l’esigenza di proporre ai bambini un supporto professionale per sostenerli in questo momento delicato di passaggio e trasformazione. È però sempre opportuno rivolgersi a professionisti qualificati e con esperienza per ricevere supporto e consulenza.

Le ricerche dimostrano che la separazione ed il divorzio possono essere considerati come fattore di rischio nei figli per lo sviluppo di disturbi quali: ansia, depressione, disturbi della condotta, disturbo oppositivo ecc.

Gli interventi psicosociali previsti ed attuabili per sostenere la famiglia, ma soprattutto i figli nei casi di separazione e di divorzio, sono: la consulenza tecnica d’ufficio, disposta dal giudice in caso di conflitto per avere elementi di valutazione rispetto alle capacità genitoriali, alle modalità di affido, al mantenimento economico ecc.; interventi di parent training, la cui caratteristica è quella di coinvolgere i genitori quali agenti primari e fondamentali per lo sviluppo dei loro figli, offrendo un aiuto specialistico a coloro che desiderano cambiare il modo di interagire con i figli e promuovere lo sviluppo di comportamenti positivi.

Tutti gli interventi vengono attuati nei contesti naturali, ovvero nelle famiglie. Quindi, i genitori rappresentano la principale risorsa su cui intervenire per attuare i cambiamenti.

Esiste anche la Mediazione Familiare: un intervento professionale in cui un terzo, spesso uno psicologo formato in materia, cerca di far trovare accordi, alle coppie, su aspetti su cui convergono interessi spesso contrastanti o conflittuali. È rivolto a coloro che si stanno separando o sono già separati; ha lo scopo di riorganizzare le relazioni familiari e il suo obiettivo principale è quello di favorire la co-genitorialità per preservare l’‘interesse dei figli.

Le sedute sono limitate a 10/12 incontri ed avvengono in un ambiente neutro.

Può essere un intervento molto efficace in un momento di transizione e di rottura degli equilibri per mantenere aperto un canale comunicativo scevro da ambiguità e sottintesi tra i due ex coniugi e per favorire un clima relazionale di benessere con i figli.

Fondamenti di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza.

A cura di Vincenzo Guidetti