Molte sono le coppie che attraversano un periodo di crisi e decidono, prima di prendere la decisione di lasciarsi, di intraprendere una terapia di coppia. Quando si rivolgono al professionista, i due partner vivono, quindi, uno stato di tensione esteso nel tempo, tanto da rendere la coppia cristallizzata in una fase dove apparentemente “non si va né avanti né indietro” … Ma nel mezzo è possibile restare! 

Il ciclo vitale della coppia 

Come ogni entità, anche l’amore ha un suo ciclo vitale: nasce, cresce, si evolve e ha bisogno di cure e attenzioni affinché non si spenga. La relazione tra due individui ha davvero tante sfaccettature e sfumature che parlano sia dei singoli individui che della specificità della coppia, che poi nasce dall’incontro di due persone diverse, uniche e irripetibili; tutte le coppie, però, si evolvono seguendo un percorso comune, alcune fasi sequenziali di sviluppo. È questo il concetto di patto coniugale (Scabini, Cigoli, 2000).

La crisi

Quando la coppia entra in crisi? 

Generalmente si tratta di situazioni, eventi o fatti, più o meno inattesi, che però hanno un forte impatto sul buon funzionamento relazionale della coppia perché ne destabilizzano l’equilibrio. Sono quegli avvenimenti di fronte ai quali consolidate e abituali modalità di funzionamento risultano adesso inadeguate e richiedono l’attivazione di adeguati processi di adattamento; facciamo qualche esempio: una gravidanza inattesa, l’insorgere di una malattia cronica o con esito infausto, un tradimento, un lutto improvviso, la nascita di un figlio disabile ecc., possono essere tutti eventi portatori di perturbazione (McKenry e Price, 1994; Scabini, 1995). Ogni evento critico di questo tipo pone, infatti, la coppia di fronte alla necessità di ridistribuire compiti e responsabilità tra i due membri, di riformulare ruoli e funzioni, di riorganizzare le proprie modalità relazionali. Per sintetizzare: è molto importante che la coppia sia in grado prima di riconoscere e poi di accettare l’influenza di tali eventi, rielaborandoli al fine di consentire un’evoluzione del legame tra i due partner, un ripensamento consapevole della coppia stessa. L’accettazione di un evento critico è, però, possibile soltanto se entrambi i partner riescono a fornirlo di un nuovo significato, che, al di là della contingenza, possa offrire un’occasione di crescita, di arricchimento personale e di rafforzamento per il legame di coppia.

A cosa serve la terapia di coppia? 

A risolvere i conflitti, a sostenere i partner quando non sono in grado di risolvere da soli i loro problemi in modo efficace e duraturo. In alcuni casi, può aiutare le coppie a decidere di separarsi ed iniziare, quella che viene definita la “terapia del divorzio”. 

Chi viene in seduta?

Entrambi i partner che, con l’aiuto del professionista, riflettono sulle loro modalità relazionali, sulle loro famiglie di origine, sui loro pensieri, sui loro sentimenti e sulle loro modalità comunicative.

Possono essere presenti i figli? 

No, perché la terapia a quel punto, diventa familiare. I figli che risentono delle crisi della coppia possono manifestare dei sintomi; lavorando con la coppia si prevede un miglioramento dell’intero nucleo familiare. 

Si può affrontare un problema sessuale?

Come consideriamo il sesso all’interno di una coppia?

Secondo Caruso, la sessualità si genera come intersezione, di tre componenti:

– quella delle relazioni;

– quella dei significati;

 – quella del corpo.

Secondo questa concezione emerge in modo chiaro che la sessualità non è solo corpo e fisicità. Il corpo non è il nodo centrale. Per lavorare sui disturbi sessuali all’interno di una coppia, non dobbiamo concentrarsi sul sesso in sé per sé, ma su ciò che non è sessuale. Il sintomo viene inserito all’interno di una relazione.

Bisogna tener presente che il partner viene sempre scelto sulla base di elementi complessi che sono in parte legati ad alcuni bisogni fondamentali dell’essere umano, in particolare quello di accudimento, attaccamento e quello sessuale (Castellano, Velotti, Zavattini, 2010).

Il bisogno di accudimento: è legato alla necessità dell’essere umano di prendersi cura degli individui più deboli, bisognosi di aiuto; spesso si sta insieme per paura di restare soli e di rimanere senza una figura di riferimento.

Il bisogno sessuale, invece, è legato più specificamente alla conservazione della specie, e viene soddisfatto tramite l’atto sessuale che mira alla riproduzione, in un progetto condiviso di procreazione.

Secondo questa visione, nella relazione sessuale entrano in gioco cosi tanti fattori che vanno molto oltre il sesso ed il corpo; per capire il tipo di disagio, occorre comprendere il lato non sessuale del sesso.

La terapia di coppia funziona?

Sì, se entrambi i partner sono intenzionati e motivati ad attuare un cambiamento nel loro modo di stare in relazione. 

In caso contrario, la coppia può arrivare a pensare di dover intraprendere percorsi di separazione. 

Ogni quanto avvengono gli incontri?

Il percorso di coppia prevede un incontro ogni 15 giorni, della durata di circa 1 h.