COME NARCISO ED ECO: L’AMORE IMPOSSIBILE

… Si era perdutamente innamorata di lui già dalla prima volta in cui i loro sguardi si erano casualmente sfiorati. Si era improvvisamente sentita attratta da quegli occhi magnetici come da una calamita. Impossibile resistere. E, del resto, non ci aveva nemmeno provato, tanto si era sentita sopraffatta da quella scarica elettrica che dagli occhi di lui era passata nei suoi. Uno sguardo magnetico ma altero, uno sguardo che sembrava scrutasse qualcosa che andava oltre il visibile. Naturalmente lui non si era neanche accorto del tumulto di sensazioni che aveva scatenato in lei. Forse non l’aveva nemmeno vista… chissà cosa stava scrutando il suo sguardo quando i loro occhi si erano agganciati per un istante che a lei era sembrato infinito! Aveva fatto di tutto per incontrarlo ancora, per entrare nella rete delle sue conoscenze, per insinuarsi nella sua vita. Ci era riuscita. Eppure, non era servito a niente. Lui non la vedeva davvero. Non sentiva il vulcano di emozioni che lei provava quando erano insieme. In un certo senso lui era come un dio: bellissimo, altero e freddo. Si compiaceva soltanto di se stesso: sembrava che il resto del mondo fosse lì soltanto per servirlo e rendergli la vita piacevole…

Il bellissimo Narciso era figlio di Cefiso, un dio fluviale, e di Lirope, una delle ninfe chiamate Oceanine. Un giorno, Tiresia, il famoso veggente, interrogato da Lirope su quel figlio dalla straordinaria avvenenza, rispose che Narciso sarebbe vissuto finché non fosse venuto a conoscenza di sé stesso, non fornendo alcuna ulteriore spiegazione a quella risposta così criptica. Nel frattempo, Narciso crebbe e divenne un abile cacciatore. Proprio mentre si dedicava a una delle sue amate battute di caccia il giovane conobbe la ninfa Eco che subito s’innamorò di lui, ma che lui non degnò di uno sguardo perché non la riteneva alla sua altezza. Eco, però, era così innamorata del bellissimo cacciatore che, disperata per il suo amore non corrisposto, si consumò chiamandolo invano, finché di lei non rimase altro che la voce che si perdeva nel vento. Fu a quel punto che Nèmesi, la dea della vendetta, decise di intervenire e rendere giustizia all’infelice amore della ninfa: ella fece in modo che Narciso si specchiasse nelle acque cristalline di una fonte e che restasse talmente ammaliato dalla propria immagine da rimanerne incatenato e morire consumato dall’amore per la propria bellezza. Allora Nèmesi lo trasformò nel fiore che ancora oggi si chiama narciso .

Se è naturale e sano che ognuno di noi abbia un tratto narcisistico di personalità, si parla di disturbo narcisistico di personalità quando il bisogno di essere ammirati dagli altri e sempre al centro dell’attenzione è pervasivo. Il narcisista è totalmente incentrato su di sé, sui propri desideri e sulle proprie necessità, ritenendosi superiore agli altri, più importante. Seguendo Castonguay & Oltmanns (2016, p. 379) una delle caratteristiche più salienti di questo disturbo è “… un senso di grandiosità pervasivo e la necessità di sentirsi ammirati, nonché una limitata capacità di rispondere con empatia agli altri”. Questo, nelle relazioni in generale, ma soprattutto in quelle romantiche, ci sembra un nodo essenziale: il narcisista non riesce a “vedere” realmente il partner, incentrato com’è tutto su stesso. Per tale motivo risulta manifesta la sua arroganza, che lo induce a considerare gli altri quasi come dei “servitori” che dovrebbero riconoscere la sua superiorità e quindi essere bendisposti a soddisfare i suoi bisogni e le sue necessità. Per lo stesso senso di superbia, il narcisista non accetta nessun tipo di critica, che anzi può provocare scoppi di rabbia anche intensa. La carenza di empatia rende difficile al narcisista immedesimarsi nell’altro, cogliere il suo diverso punto di vista, tantopiù che la propria visione del mondo viene percepita come l’unica corretta, l’unica “giusta”. Nonostante il senso di grandiosità che il narcisista prova, in realtà la sua autostima è solitamente piuttosto vulnerabile ed è questa la ragione dell’ira che lo coglie davanti alle critiche, anche quando esse sono costruttive. Il narcisista rifugge il confronto perché sotto la sua apparente immagine di superiorità, si nasconde la paura di non essere all’altezza. Nelle relazioni sentimentali il narcisista inizialmente si presenta seducente e seduttivo: aiutato dal suo successo in ambito lavorativo e sociale, ammalia il futuro partner con la sua personalità brillante e sicura di sé. In seguito, però, generalmente si mostra incapace di venire incontro alle esigenze e ai desideri del partner, pretendendo, invece, dall’altro tutte le attenzioni e la soddisfazione di ogni suo desiderio. Spesso il narcisista presenta anche un elevato livello di gelosia e possessività nei confronti del proprio partner, che deve ruotare esclusivamente intorno ai suoi bisogni come un satellite intorno a un pianeta, cosa che per il partner rende la relazione una sorta di gabbia.

Quando le relazioni di coppia che viviamo sono squilibrate o arrecano profonda sofferenza e disagio, è opportuno ricercare un aiuto qualificato, affinché la qualità della propria vita, individuale e di coppia, si accresca e la serenità torni a regnare in ambito familiare.

Riferimento bibliografico:

Castonguay, L.G. & Oltmanns, T.F. (2016). Psicologia clinica e psicopatologia – un approccio integrato. Milano: Raffello Cortina.

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