La fine del patto 

Nel momento in cui la dichiarazione di impegno  reciproco  e il patto segreto  (quello che sorregge inconsapevolmente la coppia ) subiscono una frattura si assiste alla fine del patto.

Ovviamente non basta decretarne la fine perché questo avvenga, anzi , ci sono situazioni in cui viene sciolto l’impegno  nei confronti del coniuge ma non si riesce a sciogliere il patto segreto. E’ il caso del legame disperante  di cui si è occupato Vittorio Cigoli nel suo libro. Una sua forma  quella in cui uno, uno dei due, non riesce a smettere di sperare in questo legame. Possono cambiare vita, incontrare nuovi partner, andare a vivere per conto loro, ma è quel legame che conta e che è importante. Si tratta di “ una difesa rispetto al dolore della fine “ E’ talmente tanto dolore quello che la persona prova che non riesce ad affrontare la fine del legame per non rivivere fantasmi e sofferenze riferite al passato. Un’altra forma del legame disperante è quella in cui si determina la fine dl rapporto attraverso modalità denigratorie . In entrambi i casi , c’è sempre l’altro che incombe, in termini di dipendenza. 

La ricerca clinica evidenzia che è diverso il ruolo, nel divorzio, di chi lascia rispetto a chi è lasciato. Chi lascia di frequente prova sensi di colpa, vergogna, ritorsioni e chi viene lasciato , spesso sperimenta il tema dell’abbandono, del rifiuto, della collera e della disperazione. 

Anche se le posizioni possono essere diverse , non dobbiamo dimenticare che i coniugi hanno comunemente collaborato a realizzare l’incastro di coppia, a farlo nascere, vivere e poi morire.

“ Come insieme si stringe il patto , cosi insieme lo si scioglie “ L’aspetto paradossale del divorzio è quindi che non è un problema individuale ma di coppia. Il tema della fine è un tema di coppia , perché riguarda il legame e non le singole prese di posizione. I legami non si tagliano e ne si eliminano. Si trasformano, evolvono e si convertono . Secondo Cigoli, sono quindi eterni. “C’è la fine passaggio  ma non la fine sparizione “. Non è possibile uscirne annullandolo come molti tentano di fare, quanto piuttosto uscirne riconoscendolo per quello che è, accettandolo nella sua trasformazione e rilanciando la speranza nel legame.

Le forme di incastro tra patto dichiarato e patto segreto sofferenti (discordia, deprezzamento, crollo del patto e povertà del patto) non danno luogo necessariamente al divorzio. La decisione di divorziare, infatti è plurideterminata da cause personali, sociali e culturali.

È comunque possibile individuare gli eventuali scenari nel caso si presenti la rottura del patto e la conseguente volontà di uscire dalla relazione.

È comunque possibile individuare gli eventuali scenari nel caso si presenti la rottura del patto e la conseguente volontà di uscire dalla relazione.

1. Il fallimento dell’incastro.

Il patto dichiarato viene dato per scontato e l’altro serve solo per soddisfare i propri desideri . Ciascuno mira a cogliere le debolezze dell’altro e i difetti per poterlo colpire. In queste situazioni è intollerabile vivere insieme aspettando che l’altro cambi, ma allo stesso tempo è insopportabile porre fine al legame. “ si odia il legame, ma si vive nell’inferno della sua mancanza”

Nei casi di separazione, se ci sono figli, questi vivono nella desolazione, dovuta ai continui bombardamenti tra i genitori, per di più i figli possono essere subdolamente utilizzati come vittime dell’altro da esibire.

2. L’esaurimento del compito.

L’incastro è riuscito, ma la coppia non riesce a rilanciarlo, ovvero il compito è esaurito.

In questo caso la coppia ha due possibilità: l’accettazione dolorosa della fine o l’intollerabilità della fine. Quando la fine è sentita come intollerabile avviene una perversione del legame che diventa legame disperante. Tratto comune del legame disperante è l’incombenza dell’altro, che è sempre presente e rappresenta il male, creando un dolore da dipendenza.

3. Debolezza di pattuizione.

Nei casi di debolezza del patto vi è uno scarso investimento nella relazione, che è molto fragile. I partner, inoltre, provano un’angoscia per il legame, sentito come costrizione e gabbia e possono attivare un’azione difensiva di fuga. Dunque cambia la forma del danno che non è la furia ma il distacco e il disimpegno, il legame con l‘altro è impossibile, perciò lo si annulla.

 

4. L’avvenimento sconcertante.

In alcune situazioni la coppia può trovarsi di fronte a un evento sconcertante che mette in crisi la relazione. Un membro della coppia potrebbe manifestare all’altro aspetti di sé totalmente sconosciuti, ad esempio potrebbe non voler avere figli e mettere così in discussione il patto

La coppia è di fronte a un bivio con due strade: quella del riconoscimento dell’inatteso, cercando di comprenderne le motivazioni, o quella dell’imbroglio, in cui si attribuiscono tutte le colpe all’altro, senza volersi assumere alcuna responsabilità.

La coppia, una volta che ha assunto i suoi compiti, dovrebbe  risposarsi tutta la vita, ovvero seguire come coniugi gli itinerari di sviluppo che portano di volta in volta i singoli membri e la coppia stessa a perseguire obiettivi diversi lungo il ciclo di vita. Il rilancio della coniugalità è il compito fondamentale che la coppia è chiamata ad assolvere per tutta la vita. In questo, ricadono le aspettative relative al patto dichiarato ed al patto segreto.