Le regole nella vita quotidiana sono di fondamentale importanza, riducono il disordine nel ambiente circostante, danno sicurezza ma soprattutto permettono l’ adattamento sociale ed emotivo. Acquisire delle regole significa diventare delle persone costruttive capaci di  orientarci in relazione  a dei punti di riferimento. Le regole, rappresentano i binari, entro cui muoversi, canalizzare le nostre energie.  Può accadere, pero’ che  i genitori abbiano difficoltà nel trasmettere le regole propri figli. Alcune,  sono difficili da insegnare e per alcuni bambini puo’ essere molto difficoltoso impararle. 

Perché? 

 Sicuramente uno dei motivi può essere la costrizione  che è intrinseca nella regola stessa, ma anche le modalità con cui la trasmettiamo, puo’  contenere degli errori. Ad esempio la frase: “ te l’ho già detto molte volte”  inserita all’interno  di discorso è una ridondanza inutile, che non da valore aggiunto.

Educare alle regole rispettando i desideri e bisogni non solo è possibile, ma è anche molto più efficace, si avranno dei bambini che obbediscono non per paura della punizione, ma perché sono felici di collaborare con le persone che amano di più al mondo: i loro genitori.

Accogliete la sua rabbia. Il “no” può generare in vostro figlio una sofferenza che solitamente sfocia in rabbia. Tutto quello che dovete fare è rimanergli accanto e ascoltarlo, anche se il piccolo è furioso con voi. Non è facile, ma provate a pensare che con il suo sfogo sta mettendo in atto un processo di guarigione dalla propria sofferenza. E per farlo guarire bene dovete rimanere con lui.

Di seguito una serie di suggerimenti che possono aiutare a trasmettere le regole nel  modo più funzionale possibile:

esprimere le regole  al positivo: spesso ci rivolgiamo a nostro figlio utilizzando dei divieti espressi in negativo. Ad esempio : “ non fare; non picchiare; non urlare..” Come ben sappiamo, il proibizionismo porta sempre con  sé una sorta di tentazione. È più funzionale esprimere la regola in  positivo ponendo l’accento sul comportamento da tenere e  non su quello non desiderato;

  • dare l’esempio: Le prime volte che diamo  una regola di comportamento che riguarda una buona abitudine quotidiana, facciamolo  insieme . Ad esempio, andiamo  insieme in bagno a lavarci  i denti. Ricordate  che  siamo noi  il  modello di comportamento dei nostri bambini.
  • Essere sintetici: in psicologia sappiamo che la ripetizione degli stessi contenuti crea assuefazione. In sostanza, se ripeto  sempre la stessa frase, rischio di non essere ascoltata. E’ controproducente sottolineare che quel comportamento non viene mai attuato, è più utile porre l’accento sul presente e  sulla possibilità futura. Il bambino  che non ha mai riordinato la camera, puo’ iniziare a farlo  da oggi; e  se proprio non funziona, possiamo farlo insieme a lui. La regola affinché funzioni deve contenere informazioni pertinenti e non fraintendibili. 
  • Dare le regole  al momento giusto: le regole ripetute nel momento in cui accade un comportamento negativo hanno più valore, soprattutto se ribadite nel momento in cui diamo una punizione al bambino. Qualunque comportamento neutro  associato  ad uno stimolo positivo assume le caratteristiche di quest’ultimo. Un altro consiglio questo è quello di dare delle regole nei  momenti n cui si sta bene.
  • dare poche regole: un suggerimento è quello di dare in contemporanea 4/ 5 regole al massimo questo perché permette ai nostri figli di focalizzare l’attenzione su ogni singola regola, interiorizzandola.  È importante inoltre metterle  in ordine, per suggerire il comportamento appropriato da seguire durante la giornata. Per aiutare il bambino, si potrebbe ad esempio costruire insieme un cartellone con le regole da seguire durante la giornata ed organizzare un gioco a punti, dove ogni regola, se rispettata, permette di acquisire un determinato punteggio, mentre una regola infranta, determina la perdita del punteggio acquisito. Una volta raggiunto un punteggio desiderato il bambino potrebbe ottenere un bel premio. 
  • Dare  la possibilità di scegliere tra due alternative positive:  sarà più stimolato ad obbedire. Ad esempio: “Preferisci mettere in ordine la stanza ora o dopo aver lavato i denti?”. Vedersi proporre la possibilità di scegliere significa provare un sentimento di libertà, anche se piuttosto limitata.
  • credere nelle regole che trasmettiamo : costruire un legame emotivo per trasmettere le regole come valore; se imponiamo una regola in cui non crediamo, i bambini se ne accorgeranno subito. Se ci vedranno appassionati e determinati a far rispettare dei valori sociali, al contrario, riusciremo nel nostro intento.

È fondamentale che le regole siano condivise tra i genitori, perché il bambino non identifichi il buono e il cattivo tra loro. Se i  bambini fin dall’inizio, ricevono messaggi contraddittori, non arrivano a costruire dei punti saldi  e non interiorizzano delle certezze,  necessarie , per mettere ordine al disordine. La prima regola da stabilire per il babbo  e la mamma è quella di discutere del nostro disaccordo sulla regola da insegnare a nostro figlio quando siamo soli, non davanti al bambino. Sarebbe preferibile che la stessa coerenza e  la stessa costanza fosse mantenuta anche negli altri contesti familiari vicini ai genitori. 

in parte tratto, “Genitori positivi, figli forti” Rosa Angelo Fabio