Si può parlare di disturbo quando il comportamento alimentare ha conseguenze sull’intera sfera dell’individuo, tanto da compromettere alcune aree della vita del bambino.

L’obesità si caratterizza per un significativo eccesso di peso. In Italia riguarda il 10 % dei bambini

Alcuni comportamenti manifesti dei bambini che svilupperanno obesità, sono:

– mangiare molto velocemente;

– mangiare fino a sentirsi scoppiare;

– mangiare per riempirsi anche se non si ha fame;

– mangiare da soli per l’imbarazzo;

– sentirsi in colpa subito dopo.

Spesso l’obesità infantile può nascondere altri disagi e può essere associata a comportamenti compulsivi che ne aumentano la gravità. È correlata a manifestazioni di disagio anche in altri ambiti, comporta infatti, anche un aumento di sintomi psicologici.

Cosa favorisce l’aumento di peso? Le cause sono molteplici:

Isolamento sociale: perdita di amici e solitudine. Questa tendenza può essere favorita da un eccessivo utilizzo di pc e video giochi.

Problemi relazionali con i coetanei

Difficoltà scolastiche: i bambini possono avere scarsa concentrazione, bassa attenzione e poca motivazione allo studio. Frequenti, inoltre, possono essere le assenze.

Difficoltà psicologiche: disturbi di ansia, ira, aggressività, senso di colpa ecc.

Difficoltà relazionali con i genitori: le troppe assenze genitoriali o, al contrario, una presenza troppo intrusiva possono generare conflitti. Ricordiamo che è molto importante in età preadolescenziale favorire l‘autonomia e la crescita del ragazzo, piuttosto che limitare le sue esperienze per le paure e le ansie dei genitori.

Spesso le voglie di cibo vengono soddisfatte di nascosto. Prestate, allora, attenzione agli involucri, oppure alle confezioni vuote lasciate in dispensa, o ancora, alle scorte che finiscono troppo velocemente. Prestate attenzione alla fame emotiva dei vostri figli, attraverso la comunicazione e l’ascolto. Parlare di emozioni fa bene ed aiuta voi ed i vostri figli ad imparare a regolarle.

Ma i genitori in concreto cosa potrebbero fare?

– Evitate la linea dura (abolire dolci, far incrementare sport, pesare pasti ecc.), lavorate, invece, sulla motivazione premiando i piccoli risultati raggiunti.

– ricercate le cause dell’obesità: incrementi ponderali importanti non possono essere dovuti SOLO ad un’alimentazione scorretta.

– rappresentate per loro un buon esempio di vita sana, abitudini alimentari corrette. VOI siete la loro maggior risorsa e potete aiutarli, direttamente ed indirettamente.

L’alimentazione del bambino, fin da piccolo, è condizionata dalla famiglia. Il bambino mangia quello che gli viene offerto e spesso chiede del cibo per altri bisogni. Prestate attenzione a dare da mangiare solo se effettivamente il bambino ha fame e non voglia/ bisogno di altro.

Uscirne è possibile e la terapia più efficace risulta essere quella familiare.

Ecco alcuni suggerimenti:

– Prendetevi cura della fame emotiva: i ragazzi attraverso un comportamento manifestano un disagio.

– favorite la comunicazione: parlate, parlate e parlate.

– Favorite attività all’aperto.

– Limitate il tempo concesso per tv e play station.

Nelle scuole sarebbe opportuno attuare programmi di prevenzione per far conoscere il disturbo, promuovere i fattori protettivi e ridurre quelli di rischio.

Il bambino attraverso il sintomo comunica, quindi, un malessere che non è sicuramente alimentare ma che può riguardare altre sfere, spesso quello delle relazioni. Chiede di essere visto ed ascoltato!

 

Bibliografia:

Fondamenti di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza a cura di Vincenzo Guidetti

Perle e Delfini per i ragazzi: manuale di auto aiuto per adolescenti con problemi di peso.