La comunicazione tra generazioni: una sfida possibile?

… Non aveva mai capito perché suo figlio avesse sempre mostrato quell’inclinazione a una prudenza esagerata e all’ansia! Già da adolescente ogni cosa nuova sembrava procurargli una sottile inquietudine che richiedeva tempo di analisi e riflessioni su riflessioni che a lui sembravano superflue e quasi ossessive. Del resto, aveva notato che anche molti degli amici di suo figlio mostravano quella stessa tendenza, perciò forse si trattava di qualcosa che la sua generazione non riusciva a comprendere del tutto…

… Certo che i ragazzini di oggi erano proprio schiavi del “politicamente corretto”! bisognava stare attenti a ogni termine utilizzato, soppesare ogni aggettivo… un incubo! Già conversare con un adolescente non era mai stato semplice, ora poi, sembrava un’impresa titanica! Ma poi che linguaggio utilizzavano? Non si capiva niente! Per non parlare della musica che ascoltavano…

… La società cambiava troppo velocemente perché lei riuscisse a restare al passo. Ai suoi tempi tutto procedeva molto più lentamente ed esistevano valori solidi e stabili… Adesso tutto sembrava sempre così incerto, così mutevole! Era questo che le rendeva così difficile adeguarsi ai tempi, questo sentire il terreno scivolarle via da sotto i piedi…

Baby boomers, Generation X, Millennials, Generation Z, Alpha… Le generazioni che continuano a susseguirsi a ritmo costante dal 1945 a oggi sono molte e profondamente diverse l’una dall’altra. Per la sociologia una “generazione” raggruppa tutte quelle persone che si sono trovate a vivere nello stesso periodo, che sono state influenzate dagli stessi eventi storici e che condividono gli stessi valori e simili pensieri relativi al futuro. Già da questa sintetica definizione si evince come il raggruppamento di una coorte di individui sotto l’etichetta di un’unica generazione è possibile soltanto a posteriori, cioè quando l’impatto che essa ha avuto sulla società può essere valutata. È chiaro che, in un certo tempo, convivono più generazioni, che avranno caratteristiche anche significativamente diverse l’una dall’altra, perché in possesso di diversi strumenti culturali, di diversi valori e diverse modalità di reazione davanti agli eventi. Il fatto che la durata media della vita umana si allunga sempre più comporta che molteplici generazioni si trovano a convivere nello stesso periodo di tempo, affrontando gli eventi ciascuna con le proprie modalità e risorse (economiche, culturali ecc.) e, dunque, trovandosi anche su posizioni diverse rispetto a questioni salienti. La generazione dei Baby Boomers (1945 – 1964) per esempio, ha assistito al cosiddetto “miracolo economico” in Europa, che provocò un’ondata di ottimismo e fiducia nel futuro ed ha avuto larga parte nei movimenti di liberazione sessuale e rottura con le tradizioni (cultura beat e hippy); mentre la seguente generazione, etichettata come Generation X (1965 – 1980) è stata la prima a vivere la transizione verso l’utilizzo della tecnologia elettronica (pc, stampanti, cellulari) sia in ambito professionale che sociale, per poi trovarsi traghettata verso l’utilizzo di Internet e dei Social Media. La Generation Z, (1995 – 2010) invece, è quella dei “nativi digitali”, che si trovano perfettamente a loro agio fin da piccolissimi con i più svariati strumenti tecnologici e le diverse piattaforme virtuali. Infine, la generazione Alpha (nati dopo il 2010), molto probabilmente si troverà a interagire con le intelligenze artificiali. Generazioni diverse, diversi punti di vista, aspirazioni, valori e risorse. Le mode cambiano a ritmo vertiginoso, la tecnologia avanza sempre più in fretta, le domande a cui ogni generazione deve cercare di dare una personale risposta, mutano anch’esse, se non altro, di prospettiva. Viene da chiedersi se la convivenza tra tutte queste diverse visioni del mondo, dell’ambiente e della società possano convivere pacificamente in una famiglia, che spesso è composta da rappresentanti di più generazioni (per esempio, nonni Baby Boomers, genitori Gen. X o Millennials e figli Gen. Z o Alpha). Una risposta non può che partire dalle risorse comunicative possedute dalla famiglia che conta al suo interno rappresentanti di varie generazioni. Infatti, se tra generazioni diverse c’è sempre stato un certo livello di conflitto, è anche vero che oggigiorno per poter portare avanti un dialogo proficuo con tutti gli attori coinvolti è necessario possedere sofisticate competenze comunicative e relazionali. È, dunque, importante che la scuola e le altre istituzioni educative offrano laboratori sul riconoscimento delle emozioni, sulla mediazione tra diversi punti di vista e sul rispetto reciproco, ma è anche importante che i professionisti del benessere psicosociale sappiano cogliere le sfide di una società sempre più complessa per fornire adeguati strumenti comunicativi e relazionali a tutti coloro che ricercano un supporto qualificato per imparare a “dialogare” con l’”altro”. L’approccio sistemico relazionale, proprio perché considera la famiglia come un “sistema” dinamico, può essere molto efficace anche nel riattivare la comunicazione tra membri della stessa famiglia appartenenti a generazioni diverse.

Per saperne di più:

voce “Generazione” www.wikipedia.org 

voce “Generazioni” www.treccani.it 

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