Le valenze del cibo e il caos emotivo

Il significato attribuito al cibo dipende dalla nostra storia e dalle nostre origini. Il cibo ha, infatti, 4 valenze:

  nutritiva: indica gli alimenti che servono al nostro organismo per funzionare bene;

  simbolica: rappresenta un insieme di significati che per sentito dire, da sempre , vengono attribuiti a certi alimenti (la cioccolata è un antidepressivo naturale, il riso in bianco si mangia quando stiamo male);

  relazionale: descrive la relazione primaria, quella piu’ importante, madre figlio che avviene attraverso l’allattamento;

emotiva: agli alimenti si attribuisce un potere emotivo e si risponde al bambino ed ai suoi bisogni con il cibo. Esso diventa un terreno di scontro per i conflitti legati all‘indipendenza ed autonomia. Il cibo diventa argomento di contrattazione e di ricompensa in famiglia. Un bambino a cui si risponde con il cibo:

– quando è affamato,

– quando è stanco,

– quando è triste

– o arrabbiato

– o felice

non imparerà a distinguere lo stimolo fisiologico della fame e della sazietà, ma attribuirà all’alimentazione un potere calmante, di riduzione di ansia e stress. Non imparerà a risolvere in modo funzionale la tensione che sente derivante da un’emozione che prova. Sarà probabilmente un adulto che nel caos di ciò che sente e prova perderà facilmente il controllo della propria alimentazione; sarà un adulto non abituato a parlare di ciò che ha dentro di sé; spesso non saprà nemmeno dare un nome alla sua emozione.

Ganley (1989) identifica le emozioni principali alla base della fame emotiva: ansia, depressione, solitudine, noia, stress familiare e nel rapporto lavorativo, impotenza e disperazione, separazione da una persona importante, frustrazione, sensazione di isolamento, nervosismo, tristezza, sessualità repressa, impulsività, stanchezza, autocommiserazione, senso di inutilità ed infelicità. Non è mai troppo tardi per dare voce a quello che sentiamo e proviamo quindi a quello che siamo. Chiediamo aiuto se pensiamo di non essere capaci da soli di fermarci

Il primo obiettivo non è perdere peso, ma risolvere i conflitti emotivi e le tensioni dentro di noi.

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