IL DISTURBO PARANOIDE DI PERSONALITA’ NELLE RELAZIONI

… Ormai aveva proprio paura di lui: non soltanto di quello che poteva fare, ma anche di quello che poteva arrivare a pensare. All’inizio lei doveva fare uno sforzo per seguirlo nelle sue rimostranze contorte e, per lei, palesemente, fuori dal mondo, ma dopo mesi di frequentazione era arrivata a capire che ogni piccolo dettaglio poteva scatenare una sospettosità dilagante e questo le provocava uno stato perenne di stress, di tensione. La sua paranoia l’aveva resa insicura e a sua volta dubbiosa e sospettosa: se avesse indossato un vestito anche soltanto leggermente scollato, lei si sarebbe chiesta quale castello di fantasie distorte la mente del suo partner avrebbe costruito; se tardava a rientrare a casa anche di pochi minuti temeva che lui desse in escandescenza immaginando chissà quale catastrofico scenario. Qualche tempo prima gli aveva proposto di cercare aiuto, ma niente, lui pensava di non potersi fidare di nessuno, che tutti, per un motivo o per l’altro, ce l’avessero con lui e tramassero alle sue spalle. La convivenza per lei stava diventando un inferno. La casa era diventata una gabbia. Ormai aveva paura anche di aprire bocca, in più, tutti i loro amici si erano volatilizzati perché nessuno sopportava il comportamento accusatorio del suo compagno. Che fare? Andarsene? Ma dove? Lui l’avrebbe certamente trovata e chissà come avrebbe reagito….

Seguendo il DSM – 5 – TR (APA, 2022, p. 986) Il disturbo paranoide di personalità si caratterizza principalmente per “… un pattern di sfiducia pervasiva e sospettosità verso gli altri tanto che le loro motivazioni sono interpretate come malevole”. Tra i criteri diagnostici elencati dal DSM – 5 – TR troviamo:

1) Il sospetto, senza evidente fondamento, che gli altri abbiano intenzioni aggressive, come ingannare, sfruttare e ferire l’individuo che ne soffre;
2) Dubbi senza giustificazione sulla lealtà e sull’affidabilità di amici e conoscenti;
3) Incapacità di fidarsi degli altri per la paura che le informazioni fornite possano essere usate a scopo malevolo contro di lui o di lei.
4) L’individuo che ne soffre legge significati nascosti, minacciosi o umilianti, dietro a osservazioni benigne o a eventi;
5) L’individuo porta costantemente rancore;
6) L’individuo percepisce attacchi contro la propria personalità o la propria reputazione che agli altri non appaiono evidenti, ed è pronto a reagire rabbiosamente o sferrare un contrattacco.
7) Nutre ricorrenti sospetti privi di giustificazione nei confronti della moglie/marito o del partner sessuale.

Per essere diagnosticato come tale, questo disturbo deve insorgere all’inizio dell’età adulta e manifestare i suoi sintomi in più ambiti. Da quanto appena esposto emerge chiaramente come sia difficile interagire con chi soffre di questo disturbo: ogni battuta di spirito, ogni più piccola osservazione, ogni piccolo errore commesso in buona fede, persino i complimenti… tutto viene preso come un attacco deliberato alla reputazione o alla persona e provoca una reazione intensa.

Difficilissima ed estenuante, quindi, può diventare la convivenza con chi soffre del disturbo paranoide di personalità. La sospettosità dilagante, infatti, sarà ancora più acuta nei confronti del partner, il cui comportamento, ancorché leale e trasparente, sarà percepito come un’ennesima prova di dissimulazione e tradimento. La gelosia dell’individuo che soffre di questo disturbo può diventare patologica e leggere indizi di tradimento quando non ce ne sono affatto per chiunque altro. L’individuo con disturbo paranoide di personalità è spesso molto rigido, critico nei confronti degli altri, attaccabrighe e ipercontrollante, cosa che lo porta a sorvegliare continuamente il partner: dove va, con chi parla, a chi scrive ecc., rendendogli la vita impossibile. Per le loro caratteristiche di personalità, questi individui riscontrano grandi difficoltà nella collaborazione con gli altri e nel lavoro in team. Pregressi traumi infantili possono rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di questo disturbo in età adulta. Chi soffre di questo disturbo può anche presentare brevi episodi psicotici o manifestare in comorbilità altri disturbi, come il disturbo depressivo maggiore o il disturbo ossessivo compulsivo. Chi convive con una persona che soffre di disturbo paranoide della personalità sperimenterà sempre più elevati livelli di stress e ipervigilanza, poiché qualsiasi comportamento adottato non servirà a migliorare la situazione. Infine, chi soffre di questo disturbo è molto riluttante a intraprendere un qualsiasi tipo di trattamento a causa della totale sfiducia e sospettosità nutrite verso il prossimo.

Riferimento bibliografico:

APA, (2022), DSM – 5 -TR, American Psychiatric Association Publishing.

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