La crisi e la terapia di coppia: uno sguardo

… Cosa fare? Lasciarsi o provare a ricomporre il conflitto? C’era ancora qualcosa che li univa, al di là della routine, dei figli, del mutuo, degli amici comuni? C’era ancora, nascosta da qualche parte, la cenere tiepida di una storia iniziata con tanta passione ed entusiasmo? Si poteva buttare tutto alle ortiche senza fare almeno un serio tentativo per capire se la loro coppia esisteva ancora?

Alcune le coppie, quando attraversano un periodo di profonda crisi, confusione e dubbi, prima di prendere una decisione definitiva sul loro futuro di coppia, scelgono di provare un percorso di terapia in due. Questo accade spesso quando ci si sente “congelati” in uno stato che blocca qualsiasi tipo di evoluzione e ci fa sentire “fermi” in un limbo nel quale è impossibile resistere a lungo ma da cui ci sembra di non possedere le risorse per uscire in autonomia, né come individui, né come coppia. 

L’amore non è un sentimento statico

L’amore romantico è un sentimento che ha un suo ciclo vitale: sboccia, cresce e cambia nel tempo attraverso tutte le cure e le attenzioni che i due partner offrono alla coppia. Il rapporto tra due individui che scelgono di formare una coppia ha molte sfaccettature e sfumature che dipendono sia dai due partner presi singolarmente, che dalla coppia stessa che si viene a formare, che, ricordiamolo, nasce e si sviluppa dalla volontà di due persone che possono essere anche profondamente diverse sotto molti aspetti: per famiglia di origine, tradizioni culturali; livello di scolarizzazione, età ecc. Il patto coniugale (Scabini, Cigoli, 2000), però, è qualcosa che accomuna tutte le coppie che entrano nella fase della convivenza, mosse dal desiderio di costruire un percorso di vita con una progettualità comune.

La crisi

Quando accade che la coppia entra in una fase di crisi e ripensamento? 

Una crisi, più o meno profonda, può instaurarsi quando la coppia si trova coinvolta in situazioni, eventi o accadimenti inattesi o fortemente destabilizzanti, che quindi vanno a impattare significativamente sull’equilibrio della coppia, che fino a quel momento si era rivelato funzionale. Si tratta di quegli accadimenti, spesso imprevisti, di fronte ai quali c’è bisogno di un nuovo adattamento perché le vecchie modalità di adattamento risultano carenti o non più funzionali al buon funzionamento della coppia.  Possiamo fare degli esempi concreti, che naturalmente non sono esaustivi, ma che aiutano a capire meglio. Un lutto improvviso di una persona cara o di un membro della famiglia, un grave incidente, l’insorgere di una malattia cronica o con esito infausto, un tradimento relazionale, la nascita di un figlio disabile, un rivolgimento economico di importanti proporzioni, un licenziamento improvviso ecc., sono tutti esempi di eventi che generalmente sono in grado di perturbare gli equilibri tra i due partner (McKenry e Price, 1994; Scabini, 1995). Ogni evento perturbante richiede ai due partner di ripensare e riadattare ruoli, compiti e responsabilità sulla base delle nuove prospettive future e di una realtà che si è bruscamente modificata. Per superare la transizione, la coppia deve essere capace prima di riconoscere e poi di accettare l’evento e il mutamento che richiede, per riuscire poi ad adattarsi al cambiamento avvenuto nel miglior modo possibile. L’accettazione di un evento drammatico o comunque perturbante è possibile solo a patto che entrambi i partner riescono a fornire l’accadimento di un nuovo significato che offre un’occasione di crescita, di arricchimento personale e di rafforzamento del legame stesso della coppia. Se uno dei due partner non è in grado di accettare quanto avvenuto, di “leggere” l’evento in un’ottica trasformativa, che ne permette la rielaborazione, ecco che la crisi entra in un’impasse.

A cosa serve la terapia di coppia? 

La terapia di coppia è utile, dunque, a favorire la ricomposizione o la risoluzione dei conflitti, a sostenere entrambi i partner nel loro percorso di presa di coscienza, accettazione e rielaborazione dell’evento che ha innescato la crisi, nonché nel ripensamento della coppia stessa e del suo legame, nell’ottica di facilitare la riscoperta delle risorse personali e di coppia. Si tratta di un percorso che supporta la coppia nella comprensione del proprio legame e di chiarificazione di entrambi i partner riguardo ai propri sentimenti in riferimento al loro rapporto. Entrambi i partner, con l’aiuto del professionista, sono, dunque, chiamati a riflettere sulle loro modalità relazionali, sulle loro famiglie di origine, sui loro pensieri, sulle loro fantasie, motivazioni e preoccupazioni, nonché sui loro sentimenti e sulle loro modalità comunicative, per fare chiarezza dentro di sé e prendere poi la decisione più funzionale per la coppia.

Riferimenti bibliografici:

Calcinai, B. & Savelli, L., (2024). Quando l’amore non basta. Le relazioni tra danno e cura. Roma: AAlpes Italia.

McKenry, P.C. e Price, S.J., (1994), Families and change: coping with stressful events. SAGE Publications.

Scabini, E., (1995), Psicologia sociale della famiglia. Sviluppo dei legami e trasformazioni sociali. Torino: Bollati Boringhieri.

 Scabini, E. e Cigoli, V., (2000), Il famigliare. Legami, simboli e transizioni. Milano: Raffaello Cortina Editore.

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