L’AUTOLESIONISMO
… Si feriva quando sentiva la rabbia montargli dentro ma non trovare sfogo; si feriva quando niente sembrava più avere un senso e il futuro non era più nemmeno un punto interrogativo ma soltanto un buco nero senza fine; si feriva perché ce l’aveva con il mondo, con quel mondo in cui non riusciva a trovare una collocazione e che non gli offriva nessuna possibilità di avere valore per ciò che era realmente. Si feriva e non lo sapeva nessuno perché era una cosa solo sua e non doveva dare spiegazioni su quello che faceva del proprio corpo…
L’autolesionismo o autolesività è un fenomeno – non necessariamente collegato all’ideazione suicidaria – conosciuto da parecchi anni ma che per la sua complessità rimane in qualche modo sfuggente, poiché subisce nel tempo trasformazioni nella modalità della messa in atto che dipendono anche da fattori culturali e sociali. Rientrano nelle condotte autolesive tutte quei comportamenti che provocano intenzionalmente un danneggiamento auto-inflitto al proprio corpo (tagli, bruciature, morsi ecc.) che non rientrano in finalità ritenute socialmente accettabili dalla cultura di riferimento (per esempio, piercing e tatuaggi) (ISSS, 2024). Più diffuso tra gli adolescenti che nelle altre popolazioni, l’autolesionismo è un fenomeno che può passare inosservato perché l’individuo che agisce queste condotte spesso tiene coperte le parti del proprio corpo che ferisce. Spesso in comorbilità con il disturbo borderline di personalità, l’autolesionismo può presentarsi anche come categoria diagnostica a se stante, come riportato anche dal DSM – 5 – TR (2022). La persona che agisce condotte autolesive spesso lo fa per trovare sollievo a una condizione interna di profonda tensione, sofferenza o disagio causata da un’emozione percepita come negativa e intollerabile; perché non riesce a trovare un modo per uscire da un conflitto relazionale, oppure perché prova sentimenti di colpa o vergogna (autopunizione). Se le modalità di infliggersi il danno possono variare da persona a persona così come le zone del corpo su cui vengono inflitte le ferite, l’autolesività rimane un modo disfunzionale di fronteggiare le problematiche relazionali e interpersonali, la quale, quando viene agita, provoca un immediato sollievo alla tensione vissuta dall’individuo; si tratta, quindi, di una strategia di coping disadattivo che l’individuo impara a utilizzare perché apparentemente efficace nello scaricare la tensione emotiva e nel ridurre la sofferenza e il disagio. Le persone che agiscono condotte autolesive hanno difficoltà nella regolazione delle emozioni e nella loro espressione, soprattutto di quelle percepite come negative (rabbia, tristezza) e difficoltà nei rapporti interpersonali. Dopo la pandemia da Covid-19, con le repentine restrizioni sociali che ha comportato, il fenomeno si è drammaticamente allargato tra i giovanissimi; negli ultimi anni è emersa addirittura una nuova modalità di danneggiamento auto-inflitto – nata in Francia -, veicolata da numerosi video di Tik-tokers adolescenti che si lanciavano in rete una “sfida”, ben presto divenuta virale: procurarsi ematomi visibili vicino agli zigomi stringendo forte la pelle con le dita. La cosiddetta “cicatrice francese” è ben presto divenuta una “moda” tra i teenagers che praticano condotte autolesive e non solo, sintomo di un disagio generazionale che allarma. Trattare l’autolesionismo può essere complesso, non soltanto per le cause multifattoriali che lo sottendono, ma anche perché colui che lo agisce non sempre ne riconosce la perniciosità, proprio perché l’agito autolesivo procura un immediato sollievo e, dunque, non viene riconosciuto come comportamento disfunzionale, ma viene piuttosto interpretato come qualcosa di positivo che “ancora” alla realtà, che riporta la persona “in controllo” di sé e di quello che prova. Risulta molto importante, quindi, fare prevenzione nelle scuole, nei centri ricreativi e ovunque ci siano gruppi di adolescenti e preadolescenti e lavorare sulle emozioni, sul riconoscimento e la validazione degli stati d’animo, sull’espressione di dubbi e timori per il futuro.
Riferimenti:
APA, (2022), DSM – 5 – TR, Washington, American Psychiatric Association.
https://www.itriples.org/aboutnssi
https://www.stateofmind.it/autolesionismo/
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