Siamo affini?

C’era da sempre una bella sintonia tra loro, se ne rendevano conto entrambi e glielo dicevano amici e parenti. Una buona intesa che li portava a capirsi con uno sguardo, a intendersi con una parola o una semplice espressione del volto. Non che avessero la stessa personalità, anzi, lei era molto estroversa, chiacchierona, impetuosa, lui molto più pacato e riflessivo, taciturno e metodico. Eppure, si capivano senza difficoltà, si confrontavano molto ma discutevano poco e sempre con toni rispettosi. Com’era possibile? In effetti, ogni tanto se lo domandavano…

… Era una lotta continua, quel rapporto. Un’estenuante battaglia a chi imponeva il proprio punto di vista sull’altro, la propria idea, i propri desideri e i propri bisogni. Ogni giorno si raffinavano strategie di guerra per vincere l’ennesimo, acceso conflitto. Chi avrebbe vinto? Non c’era spazio per un armistizio, figuriamoci per la pace! C’era sempre un vincitore e un vinto… poi tutto ricominciava daccapo.

Alcune storie d’amore sembrano filare lisce come l’olio fin dall’inizio e vedono i due protagonisti soddisfatti della relazione e sereni; altre, invece, come quella del secondo esempio, assomigliano a delle campagne belliche, che lasciano i due partner sempre insoddisfatti ed esausti, ma anche sempre pronti a ricominciare. Perché queste differenze? Si tratta di fortuna, di un amore più forte o di cos’altro? La fortuna non c’entra così come non c’entrano strane congiunture astrali o segni zodiacali: quello che cambia è l’affinità di coppia. Con questa espressione in psicologia si intende quella che è l’effettiva “compatibilità” dei due partner, sia a livello comportamentale che psicoemotivo.  La corretta domanda da porsi è, quindi: siamo compatibili come coppia? Anche questa domanda, però, può essere fuorviante e indurci a ritenere che due persone che s’innamorano dovrebbero stabilire fin da subito il loro livello di compatibilità, come se esso fosse qualcosa di stabile su cui non si può più intervenire. In realtà le cose non stanno proprio così; è naturale che all’inizio di una storia romantica ci sia una forte attrazione sessuale, ma spesso anche intellettuale, che calamita i due futuri partner l’uno verso l’altro e che funge da “base” per lo stabilirsi di un rapporto che non si limita a una fugace conoscenza. Questo primo tipo di affinità, però, da solo non può essere sufficiente a cementare un rapporto duraturo che sia soddisfacente per entrambi i partner e offra opportunità di crescita. Si potrebbe, allora, pensare che, oltre all’affinità sessuale, basti aggiungere una comunità di interessi e amicizie per conquistare la tanto sospirata affinità di coppia e vivere una bella storia d’amore che ha tutti i presupposti per durare. In effetti, condividere interessi, hobbies e amicizie è un buon modo per saggiare la nostra compatibilità con il nostro futuro partner, perché è evidente che, se tra noi non c’è nemmeno un interesse comune, difficilmente sarà tollerabile una convivenza, una volta acquetatosi il primo entusiasmo scaturito dall’attrazione fisica. Eppure, se ci si riflette un attimo, anche la comunanza di interessi è soltanto uno degli “ingredienti” per la riuscita di un rapporto di coppia. Infatti, condividiamo interessi e passioni con molti amici, ma non per questo saremmo disposti a condividere la nostra esistenza quotidiana con ciascuno di loro.

Cosa serve, dunque, per rendere una relazione amorosa qualcosa di soddisfacente e duraturo, oltre all’attrazione fisica e alla comunanza di interessi? Se ci pensiamo bene, un altro “ingrediente” della nostra “ricetta” dell’affinità di coppia potrebbe essere avere in comune con il proprio partner ideali e valori che guidano il nostro comportamento nell’ambiente in cui viviamo e che informano la nostra visione del mondo e della vita. Poiché mediare sui propri valori è impossibile, ecco che la loro condivisione è un aspetto fondamentale per una convivenza serena. Ciononostante, anche questo non è sufficiente per stabilire una vera affinità di coppia. Se guardiamo, infatti, agli “ingredienti” che abbiamo trovato finora, vediamo che si tratta di aspetti che possiamo condividere fin da subito con il partner, se abbiamo incontrato una persona con caratteristiche simili alle nostre, ma per parlare di affinità di coppia che dura nel tempo dobbiamo aggiungere “ingredienti” che si trovano dopo l’inizio del rapporto: l’impegno, il rispetto reciproco, la capacità di ascoltare l’altro nelle sue reali esigenze, un modo di comunicare assertivo ma accogliente sono, quindi, tutti quegli ingredienti necessari alla stabilità del rapporto e che possiamo aggiungere quando la nostra storia ha avuto inizio. Senza impegno da parte di entrambi i partner la storia naufragherà presto, ognuno perso dietro ai propri desideri del momento. Senza il rispetto reciproco si andrà, invece, incontro, alla prevaricazione da parte di uno dei due. Senza una buona gestione della comunicazione ogni confronto si trasformerà in una battaglia da cui solo uno dei due può uscire vincitore. Senza il sostegno reciproco, infine, il rapporto perderà il suo valore evolutivo.

Che fare quando uno o più di questi ingredienti sono sbilanciati o carenti? Un primo passo per salvare la relazione può essere quello di affidarsi a un terapeuta di coppia.

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