Per un bambino la perdita della figura di attaccamento primaria, la madre, rappresenta un trauma che durerà tutta la vita. Sappiamo, infatti, che il bambino fin dalla nascita istaura con la madre una relazione che sarà determinante per tutto il suo futuro, un legame di attaccamento che influenzerà tutte le sue future relazioni.

Di lei e con lei si nutre e proprio grazie al suo rapporto con lei imparerà ad avere fiducia negli altri, ad affidarsi e anche ad avere fiducia in sé. A qualunque età avvenga l’abbandono il bambino vivrà un trauma, ciò vale anche se il bambino è appena nato.
Il bimbo abbandonato da grande avrà paura delle relazioni, della loro perdita; potrà sperimentare la paura della separazione e una marcata mancanza di fiducia in sé e negli altri.

Sarà un bambino diffidente e sospettoso, che avrà imparato troppo presto a soddisfare i bisogni degli adulti piuttosto che a far conoscere e valere i propri.

La rabbia potrà manifestarsi nei legami attuali, per esempio, quelli con i genitori adottivi.

Il rapporto con la seconda madre gli ricorderà sempre che la prima non c’è più e che lui è un bambino che non è stato voluto, desiderato. Instaurerà con i genitori un rapporto ambivalente: da un lato sarà grato alla coppia adottiva per quello che loro hanno fatto per lui, per averlo accolto, ma dall’altro sarà arrabbiato con loro perché, la loro presenza conferma costantemente la sua perdita primaria e il suo essere stato rifiutato.

L’adozione può avere un effetto riparativo, ma occorre tanta pazienza e molta comprensione. La famiglia adottiva è, quindi, immersa in un continuo divenire e deve essere pronta ad accogliere vissuti in cui sono presenti tracce di traumi per favorirne
il risanamento e la riparazione.

È importante che i genitori adottivi siano supportati da figure professionali per ricevere aiuto ed instaurare con il figlio una sana relazione nutritiva e riparatoria, basata sulla comunicazione, sull’accudimento e sulla fiducia. E’, perciò, necessario che il bambino adottato sia accudito non solo fisicamente ma emotivamente in maniera molto responsiva e sollecita.