NON TI AMO PIU’?

… Dall’esterno la scena aveva un che di penoso, lo sentiva: loro due vestiti tutti eleganti, seduti al tavolo di un ristorante esclusivo (candela al centro, luci soffuse, musica classica di sottofondo, menù raffinato e costosissimo, una bottiglia di champagne nel secchiello del ghiaccio), impietriti nel silenzio… nella spasmodica attesa che arrivasse il cameriere a prendere le ordinazioni. Se non fosse stato triste sarebbe stato esilarante! Ma cosa stava accadendo? Avrebbero dovuto provare gioia per essersi finalmente concessi una serata intima da soli, senza i figli, senza il cane, senza gli amici, senza “terzi”, insomma! E invece se ne stavano lì come due baccalà congelati, senza sapere di cosa parlare, senza saper bene come comportarsi, senza riuscire a sorridersi con spontaneità, a guardarsi negli occhi con un pizzico di complicità. E pensare che all’inizio della loro storia sentivano delle scariche elettriche ogni volta che le loro mani si sfioravano! Possibile che in dieci anni fosse già finito tutto? Niente più passione, magia, voglia di stare insieme… Non voleva pensare che loro storia stesse naufragando, ma in quel momento sentiva che era tutto sbagliato…

Le storie d’amore finiscono e spesso si lasciano dietro strascichi amari, recriminazioni, rancore, rabbia e sofferenza. Quello che allo sbocciare di una relazione romantica, sulle ali della passione e dell’entusiasmo, sembra impossibile, avviene. A un certo punto, come viene detto nella scena riportata più sopra, sembra “tutto sbagliato”. Generalmente, però, una relazione non giunge alla fine di punto in bianco. Cos’è che accade, allora? E come si può provare a capire se siamo ancora innamorati del nostro partner e se c’è la possibilità di rinnovare il rapporto oppure se è meglio lasciarsi e chiudere una storia che non è più in grado di offrire felicità e benessere?

Prima di tutto occorre dire che è molto doloroso prendere coscienza del fatto che le cose tra noi e il nostro partner non stanno andando bene, che non siamo felici o comunque soddisfatti. Succede spesso, quindi, che non soltanto mentiamo agli altri sulla nostra felicità di coppia, ma anche a noi stessi. La verità è che non vogliamo pensarci. Allontaniamo il pensiero dalla nostra insoddisfazione e non cogliamo i segnali del malessere della coppia che si presentano sempre più frequentemente: non li facciamo accedere alla nostra coscienza. Preferiamo riempirci di impegni: lavoro, figli, parenti, amici, hobbies ecc. piuttosto che sederci con il nostro partner e parlare della nostra sofferenza. Ma siamo ancora innamorati del nostro partner oppure no? Se ci pensate, diventa difficile rispondere onestamente a questa domanda se siamo i primi a non voler davvero sapere cosa sta accadendo alla nostra relazione.

Un’altra cosa da tenere sempre ben presente è che le routine ben consolidate certamente aiutano a semplificarci la vita familiare ma contribuiscono anche a spegnere la passione. Il cambiamento, l’imprevedibilità, la spontaneità restituiscono energia a una storia che sta appassendo perché scorre sui binari ben oliati della prevedibilità (la pizza del sabato sera, il pranzo dai genitori la domenica ecc.). Anche le storie romantiche hanno bisogno di uscire dalla zona di comfort per rivitalizzarsi e ritrovare nuovo slancio!

Curare la comunicazione con il proprio partner è sempre un buon inizio per non ritrovarsi incapaci di avviare una conversazione che non riguardi il lavoro, i figli o l’andamento della casa. Comunicare “bene”, però, non significa soltanto cogliere, ma anche trasmettere i propri stati d’animo al nostro interlocutore, cosa che ci riporta direttamente al nostro livello di consapevolezza di quanto stiamo provando. Sappiamo davvero cosa stiamo sentendo? Per esserne sicuri dobbiamo passare al vaglio le nostre emozioni e i nostri sentimenti, anche se farlo è doloroso. Ci sono degli atteggiamenti del nostro partner che proprio non sopportiamo più e su cui non riusciamo a sorvolare? Proviamo rancore o disprezzo, oppure non abbiamo più fiducia nel nostro partner? Ci sentiamo più a nostro agio quando siamo da soli?

La domanda più difficile a cui cercare di dare una risposta è forse questa: perché, dopo tutto questo tempo, stiamo ancora insieme, cosa ci unisce? I figli? La convenienza economica? Oppure sotto la stanchezza di una storia che ha bisogno di un nuovo slancio e di una dose di entusiasmo, due cuori battono ancora all’unisono? 

Affinché una storia d’amore continui a offrire ai due membri della coppia benessere e felicità il collante non possono essere soltanto i figli o il ricordo di ciò che di bello c’è stato in passato; è importante che la complicità sopravviva, così come la voglia di progettare insieme il futuro, di divertirsi, di fare nuove esperienze insieme, di dialogare, di riscoprire l’intimità e l’intesa sessuale.

Un percorso di terapia di coppia è indicato per tutte quelle che coppie che sentono che è “tutto sbagliato” ma non vogliono rinunciare a provare a far ripartire la loro storia d’amore. Chiedere un supporto nel momento del bisogno è il primo passo per assumersi la responsabilità della propria vita.

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